CRIMINOLOGIA: COME RICONOSCERE UN MANIPOLATORE
Come ragiona e come parla un manipolatore? Cosa dice, quali sono le sue frasi e i suoi comportamenti tipici, le trappole preferite. Questo tipo di personalità sono in mezzo a noi? Come le riconosciamo?
Sono solo alcune delle risposte alle domande che troverete nell’ultimo libro della dott.sa Roberta Bruzzone “IO NON CI STO PIÙ: consigli pratici per riconoscere un manipolatore affettivo e liberarsene, la criminologa diventata negli ultimi anni un vero e proprio personaggio televisivo, tanto da apparire in numerose trasmissioni incentrate sui più noti fatti di cronaca nera. Trasmissioni come Porta a Porta, dove insieme a Bruno Vespa e ad altri esperti analizzava fatti di cronaca che avevano una grande rilevanza nazionale, tra cui quelli inerenti alla strage di Erba e al delitto di Avetrana.
Laureatasi in Psicologia clinica all’Università degli Studi di Torino, Roberta Bruzzone è criminologa, psicologa forense e investigativa. Ha completato la formazione negli Stati Uniti e collabora con diversi studi legali. È autrice e conduttrice di Donne Mortali su Discovery Real Time, La scena del Crimine su Gbr-Teleroma e consulente scientifica per molti programmi che trattano di crimini violenti.
Mentre riceve importanti riconoscimenti alla sua carriera forense ma anche al consenso mediatico che sta ottenendo la sua figura, pubblica ”Chi è l’assassino. Diario di una criminologa” (Mondadori), cui segue ”Segreti di famiglia. Il delitto di Sarah Scazzi. Le prove, i depistaggi e le lacrime di plastica” (Aracne, 2013).
L’ultima sua produzione editoriale è stata presentata di recente a un evento a Milano, organizzato dalla baronessa Loredana dell’Anno e dal Duca Antonino D’Este Orioles, che rientra nell’ambito delle iniziative disposte dall’Accademia di Studi Economici e Sociali Estense di cui Antonino D’Este Orioles ne è il Rettore. Tra i promotori dell’evento anche l’Università Popolare degli Studi di Milano (qui i corsi attivati in Criminologia), da Virtha Group Spa e dallo studio legale Neri.
Vista l’estrema attualità del tema trattato, abbiamo posto alla dottoressa alcune domande.
Come e perché si viene manipolati?
Ci sono diversi possibili scenari: alcuni tra noi hanno caratteristiche di personalità che li rendono più appetibili sotto questo profilo, sono più fragili, tendono a fidarsi meno di se stesse, tendono a delegare le decisioni della vita anche più banali. Tendono a procrastinare decisioni più o meno importanti se qualcuno non avvalla la loro scelta. Un tipo di personalità che è sicuramente più esposta alla manipolazione.
Poi ci sono altre persone forti e strutturate ma che stanno attraversando un periodo di difficoltà di natura contingente (un lutto, la perdita del lavoro) che può intaccare la lucidità anche della persona più razionale. Nessuno è esente dal rischio di imbattersi in soggetti manipolatori ed esserne sopraffatti.
Dalla lettura del libro si comprende che i manipolatori non siano solo uomini.
Certo: il libro non è rivolto alle solo donne. I manipolatori sono presenti ovunque, nei generi maschile e femminile; si trovano nei nuclei familiari, nelle aziende e dunque nell’ambito lavorativo… chiaramente anche in quello affettivo. Il libro è dedicato a chi usa la manipolazione come principale strumento per relazionarsi. Il tutto spiegato con un approccio pratico. Non si tratta dunque di un viaggio nella mente dei manipolatori in maniera dinamica ma di una guida pratica su come ragionano per ottenere l’accondiscendenza della propria vittima.
Quali sono gli indizi per riconoscere un manipolatore?
È molto difficile riconoscerli, perché nella fase iniziale della loro conoscenza i manipolatori sono abilissimi a proporsi come persone con le migliori intenzioni. Dunque inizialmente bombardano la propria vittima con una serie di sollecitazioni e attenzioni piacevoli (regali, complimenti, presenza continua). Tutte costanti che la vittima percepisce come qualità positive. Diventa dunque difficile poi staccarsene, perché la prima immagine che si ha di questa persona è estremamente positiva e permane sempre la speranza di tornare in quella fase.
Quali sono le caratteristiche di un manipolatore?
Plagiare l’altro in tutto i modi possibili per alimentare la sua scarsa autostima
Quali consigli a una persona, un/una giovane che intenda formarsi e seguire le sue stesse orme, ad esempio nella criminologia investigativa?
Cercare di essere formati da persone che abbiano esperienza sul campo. Fare una scelta seria su come formarsi, dove e con chi. La scelta in Italia è molto ridotta ma sul mio sito web troverete molte delle risposte.
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L’ultima sua produzione editoriale è stata presentata di recente a un evento a Milano, organizzato dalla baronessa Loredana dell’Anno e dal Duca Antonino D’Este Orioles, che rientra nell’ambito delle iniziative disposte dall’Accademia di Studi Economici e Sociali Estense di cui Antonino D’Este Orioles ne è il Rettore. Tra i promotori dell’evento anche l’Università Popolare degli Studi di Milano (qui i corsi attivati in Criminologia), da Virtha Group Spa e dallo studio legale Neri.
Vista l’estrema attualità del tema trattato, abbiamo posto alla dottoressa alcune domande.
Come e perché si viene manipolati?
Ci sono diversi possibili scenari: alcuni tra noi hanno caratteristiche di personalità che li rendono più appetibili sotto questo profilo, sono più fragili, tendono a fidarsi meno di se stesse, tendono a delegare le decisioni della vita anche più banali. Tendono a procrastinare decisioni più o meno importanti se qualcuno non avvalla la loro scelta. Un tipo di personalità che è sicuramente più esposta alla manipolazione.
Poi ci sono altre persone forti e strutturate ma che stanno attraversando un periodo di difficoltà di natura contingente (un lutto, la perdita del lavoro) che può intaccare la lucidità anche della persona più razionale. Nessuno è esente dal rischio di imbattersi in soggetti manipolatori ed esserne sopraffatti.
Dalla lettura del libro si comprende che i manipolatori non siano solo uomini.
Certo: il libro non è rivolto alle solo donne. I manipolatori sono presenti ovunque, nei generi maschile e femminile; si trovano nei nuclei familiari, nelle aziende e dunque nell’ambito lavorativo… chiaramente anche in quello affettivo. Il libro è dedicato a chi usa la manipolazione come principale strumento per relazionarsi. Il tutto spiegato con un approccio pratico. Non si tratta dunque di un viaggio nella mente dei manipolatori in maniera dinamica ma di una guida pratica su come ragionano per ottenere l’accondiscendenza della propria vittima.
Quali sono gli indizi per riconoscere un manipolatore?
È molto difficile riconoscerli, perché nella fase iniziale della loro conoscenza i manipolatori sono abilissimi a proporsi come persone con le migliori intenzioni. Dunque inizialmente bombardano la propria vittima con una serie di sollecitazioni e attenzioni piacevoli (regali, complimenti, presenza continua). Tutte costanti che la vittima percepisce come qualità positive. Diventa dunque difficile poi staccarsene, perché la prima immagine che si ha di questa persona è estremamente positiva e permane sempre la speranza di tornare in quella fase.
Quali sono le caratteristiche di un manipolatore?
Plagiare l’altro in tutto i modi possibili per alimentare la sua scarsa autostima
Quali consigli a una persona, un/una giovane che intenda formarsi e seguire le sue stesse orme, ad esempio nella criminologia investigativa?
Cercare di essere formati da persone che abbiano esperienza sul campo. Fare una scelta seria su come formarsi, dove e con chi. La scelta in Italia è molto ridotta ma sul mio sito web troverete molte delle risposte.
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